

ماستر فالكونير احترافي

La mia
Storia


Nella scuola dell’infanzia di Gravina di Catania c’era un bimbo che, durante le lezioni, vegliava tra le finestre per intravedere tra una distrazione e l’altra dell’insegnante, se nel cielo volasse qualche rapace.
Divenne ragazzo e quando a 14 anni fu abilitato a guidare il motorino, fu preso dal morboso amore di conoscere la natura dal vero e le sue più grandi emozioni che oggi sono ricordi, furono le selvagge intrusioni nei campi aperti per intravedere uccelli rapaci e nidificazioni.
Suo padre, professore di filosofia lo supportava per renderlo felice di esprimere liberamente la sua personalità e per tale supporto lo ringrazia ancora per avergli dato la serenità di scegliere quale dovesse essere per sempre lo stile della sua vita.
La sua fama di ragazzo insolito si divulgava tra le campagne di Motta San Anastasia, Gravina di Catania, Castel di Judica, Ramacca ed oltre, poiché le sue giornate con la sua motoretta si trasformavano in avventurosi viaggi.
Erano solito offrirsi gentili a lui gli allevatori di bestiame, pecorai, coltivatori che ormai lo riconoscevano tra le campagne come un amico o meglio come uno di loro.
Da quel momento fu molto ricercato da tutta questa gente per curare quei rapaci che avevano bisogno di qualcuno che gli dedicasse il suo tempo.
Come se non bastasse, animato dalla voglia di proteggere la natura, il ragazzino andava a comprare da diversi imbalsamatori abusivi, rapaci feriti sottraendoli al loro destino di diventare oggetti inanime da salotto.
Come se da sempre avesse conosciuto l’Arte Nobile della Falconeria, riusciva, privo di impostazione tecnica, a dare a quei rapaci l’occasione di una seconda vita facendoli volare liberi e riconsegnando a loro la natura che gli apparteneva.
Ci fu un momento della sua tenera età quando si trovò a possedere 12 gheppi , tutti che erano stati precedentemente curati da un problema, che inseriva in due cassette posizionate alla destra ed alla sinistra della motoretta, un garelli 50 vip 3 nero, per raggiungere la vetta più alta di Motta Sant Anastasia e per liberarli tutti insieme e farli librare in gruppo nel cielo.
Si trattava evidentemente di una pittura quasi surreale dove i protagonisti erano i rapaci, il ragazzetto e la cornice era rappresentata dalla natura che lo circondava.
Con il crescere negli anni la sua certezza di riuscire ad addestrare i rapaci lo resero sempre più abile al punto da acquistare la consapevolezza di essere diventato un vero falconiere.
All’età di 18 anni fu lieto di frequentare un uomo eccezionale che artigliò la sua simpatia e che per molti anni a seguire fu un punto di riferimento importante per la sua crescita naturalistica: Luigi Lino.
Luigi gestiva un centro di recupero di fauna selvatica in via Messina a Catania ed il ragazzo di 18 anni era già competente nella gestione dei rapaci.
A lui veniva conferito l’impegno di seguirli, di maneggiarli e di ripristinargli le penne quando i rapaci ne avevano il bisogno.
Furono 10 anni di volontariato e di grande dedizione e formazione e dopo tanti sacrifici gli furono ufficialmente riconosciuti le sue abilità.
Con gli anni a seguire il ragazzo acquisiva che la falconeria non era ben vista dagli animalisti ed ambientalisti ma questi spesso gli commissionavano prestazioni didattiche, cortesie e lavori tutti inerenti il settore della falconeria.
Negli anni 1989 circa, quando si aprì il mercato inglese dei rapaci con i certificati cites, comprò per primo in Sicilia un falco lanario alfaneta che volava tutti i giorni a Motta Sant.Anastasia.
Erano gli anni delle sfilate storiche e fu invitato a sfilare per la prima volta in assoluto a San Gregorio di Catania con il suo lanario.
Lui si prese di coraggio e volle spingersi oltre facendolo volare tra la folla che lo acclamava dall’emozione.
La sua fama si allargava ed il ragazzo da quel momento fu massicciamente invitato da centinaia di paesi di tutta Italia e ben presto quella sua iniziativa svoltasi a 18 anni in piazza di San Gregorio divenne la sua prima professione tanto da essersi organizzato alla stregua di un professionista.
Furono anni di viaggi impetuosi ma di grande soddisfazione e presto dovette prendere una decisione della sua vita molto importante: o continuare gli studi universitari o intraprendere la vita del falconiere che ancora non era consone alla cultura sociale di quel tempo.
Fu un evento importante della sua vita che gli diete una risposta certa … Foto n.6-7



La mia

Scelta di Vita

sarò falconiere per
tutta la vita
Erano gli anni tra i più belli della mia vita quando con spensieratezza e senza inquinamenti di interessi di natura economica volavo tutti i giorni i rapaci tra le vallate di Motta Sant Anastasia.
La mia tenacia e costanza avevano attirato le attenzioni di molta gente che mi seguiva nei voli ed in poco tempo il gruppo di simpatizzanti aumentava in maniera esponenziale.
Si volava uno alla volta ma tra gli occhi di tutti noi si sprigionava uno stato d’animo di grande entusiasmo.
Il paesaggio circostante; la nostra passione; i falchi; tutti insieme appartenevamo ad un sogno che ogni giorno si concretizzava e si rafforzava.
Un bel giorno un grande commercialista di fama di Messina volle partecipare ai nostri incontri nelle vallate di Motta Sant Anastasia di Catania dove tutti volavamo i rapaci.
Fu lui stesso che volle prelevarmi direttamente da casa con il suo minibus privato e durante che il suo autista ci accompagnava sul luogo del volo, abbiamo avuto molte cose da raccontarci e fu un incontro bellissimo intriso di sorrisi e belle parole.
Si trattava di un uomo vissuto, virtuoso e con un grande spiritualità.
Costui passò subito da uno stato di estrema euforia ad uno stato di estremo abbattimento psicologico tanto da sottrarsi al gruppo per inchinarsi in un angolo sulle sue ginocchia e lì sganciò qualche lacrima confusa.
Questa situazione ci mise tutti in subbuglio.
Era arrivato il momento di tornare a casa ed io ritornai a sedermi accanto a lui in quel minibus di sua proprietà.
Mi presi di coraggio e gli chiesi quale sia stato il motivo del suo collasso psicologico.
Lui mi rispose con voce profonda:
Vedi ragazzo, io sono un uomo affermato.
Io ho case ed attività infinite dislocate in tutta Sicilia.
Sinceramente sono un commercialista che ho difficoltà a quantificare le mie entrate.
Io sono un uomo POVERO ma apparentemente ricco e lascerei tutto ciò che ho fatto in una vita per riuscire a vivere un solo giorno come tu mi hai dimostrato di essere.
Ragazzo: tu sei un uomo ricco.
Non scegliere mai la tua povertà
Furono parole dure e coincise che mi crearono un forte disagio interiore proprio perché studiavo in economia e commercio e mi rimanevano da dare circa 5 materie per laurearmi ed il mio percorso della vita sarebbe stato proprio quello di diventare un commercialista.
Con il tempo dimenticai quella esperienza ma dopo circa un mese ce ne fu un’altra che me la riportò in vita.
Infatti come da copione, un altro commercialista di eccelsa fama di Catania volle prendermi a casa mia con il suo pulmino guidato dal suo autista per condurmi assieme a lui nel luogo dove avevo creato il mio gruppo di falconieri a Motta Sant Anastasia.
Oggi voglio raccontare che nella vita ci sono dei segnali importanti da non trascurare poiché se capitano, c’è qualcuno che ti vuole indurre nella retta via.
Infatti, come da copione, questo commercialista si piegò sulle sue gambe tra qualche lacrima e per finire mi disse con le sue parole le stesse cose che mi disse un mese prima il commercialista di Messina.
Ero questa volta veramente scosso interiormente.
Le loro parole mi suonavano nei sogni notturni.
Per settimane non riuscivo a dormire serenamente perché dentro di mè si era mosso qualcosa.
Si.
Si era mossa la coscienza di volere diventare ricco come mi disse quel commercialista.
Si era mossa la coscienza di voler diventare per sempre il Falconiere che sono diventato.
Ebbene oggi dico a tutti: seguite anche voi i vostri sogni!
Non fatevi fuorviare da terzi.
Cercate e seguite sempre la scelta che vi darà nel tempo la gioia di essere ciò che vorreste essere.
Come disse quel commercialista: diventerete uomini ricchi.
Maestro Falconiere Professionista
Antonio Centamore
Scelse di diventare falconiere a 360 gradi e per sempre …
Durante quegli anni frequentò in Friuli svariati raduni amatoriali di falconeria e conobbe molti falconieri.
In particolare strette amicizia con un certo Alessandro Morassutti/
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CHI E’ ALESSANDRO MORASSUTTI
Ero un giovincello di 19 anni e poiché appassionato di falconeria, dopo aver letto su DIANA CACCIA che a Codroipo c’era un esperto falconiere, presi il telefono e mi autoinvitai per incontrarLo a tutti i costi.
Passò pochissimo tempo da quell’incontro telefonico che feci il biglietto del treno e fu così che un giorno mi ritrovai davanti casa sua a pigiare il campanello della sua abitazione.
Non sapevo chi avrei incontrato; in quel momento mi immaginavo di tutto.
Ad un tratto mi rispose Lui, perplesso per i chilometri che avevo fatto per incontrarLo e si presentò con un sorriso fantastico, sincero che mi trasmise a pelle che avevo trovato un vero appassionato ed una gran bella persona.
Non mi permise assolutamente di entrare e varcare la soglia di casa sua se prima il suo ben venuto non si fosse ampliato con quello dei suoi amatissimi cani.
Ma io lì di cani non ne vedevo.
Bastò pochissimo tempo per adunarli uno ad uno chiamandoli ad alta voce con il loro nome. Ognuno di loro si presentava e al suo ordine si metteva fermo lì in posa ad attendere altre istruzioni. Erano sette cani da caccia in fila perfetta ed ognuno distante dall’altro perché se non fosse stato così, glielo avrebbe ordinato lui e loro avrebbero immediatamente eseguito il suo ordine. Era una fibrillazione di arte, coordinamento e sinergia da far venire la pelle d’oca.
Il suo preferito era un vecchio setter .
Io rimasi incantato dalla sua esibizione e da quel momento non volli neanche parlare più di falchi se non di addestramento di cani perché capì di avere innanzi un gran Maestro di cinofilia.
Dopo qualche minuto entrambi avevamo la sensazione di conoscerci da una vita.
Era una persona eccezionalmente gioviale con la battuta sempre pronta.
Ma quando si parlava di falconeria la sua atmosfera si trasformava in un alone di profonda serietà perché si stava per parlare di un argomento del tutto importante.
Lui era perplesso del fatto che io ragazzino parlassi di esperienze di falconeria ma in realtà era già da 7 anni che praticavo intensamente quest’arte ma la mia voglia di saperne di più mi aveva portato fino a Codroipo.
Quando ci si scambiavano i confronti sul campo, ardeva il fuoco della propria passione. Finivano i suoi acciacchi e mi portava immediatamente a volare il suo girfalco nero che teneva in uno scantinato per il riparo dal sole che sarebbe stato determinante per la sua salute.
Aveva una coppia di sacri che nidificavano, qualche falco pellegrino e la sua aquila reale che amava alla follia.
Un uomo saggio, appassionato; un uomo vero della sua passione. Non l’ho mai visto fregiarsi da grande falconiere.
Si presentava nella sua grande semplicità, selvaggio e naturale. La sua grande passione verso la natura lo integrava e lo personificava nella natura stessa.
Questo faceva parte del suo segreto, della sua intimità che io apprezzavo sentitamente.
Il suo cappello, il suo sorriso, i suoi pantaloni sempre infangati, le sue trappole per topi, le sue attrezzature murate tra la fuliggine, i suoi cani e i suoi falchi lo rendevano una persona speciale.
Passò una settimana che lui prese la decisione di non farmene andare e per questo telefonò a casa mia per annunciare ai miei genitori che mi avrebbe accudito per un’altra settimana. Non riuscivamo a distaccarci così facilmente che si fecero i mesi ed ancora io ero lì con lui a godere dei suoi voli.
Per me fu una esperienza che non dimenticherò mai ed altrettanto non dimenticherò mai la grande amicizia che si instaurò con Alessandro. Si trattò di una amicizia che si profuse negli anni avvenire con telefonate ed incontri. Ma il tempo però non smette mai di camminare e ci modifica, decide spesso sulle nostri sorti.
Ormai il tempo di stare da ospite a casa sua era finito.
Era il momento di salutarci ma non l’avrebbe fatto se non mi avesse coinvolto personalmente a cacciare con il suor girfalco almeno un fagiano selvatico e non di rilascio; un fagiano che seguiva da mesi poiché lo intravedeva ogni tanto tra i canneti dei suoi terreni.
E fu così che un giorno mi svegliò dal letto alle 5 del mattino perché aveva intravisto il fagiano che seguiva da mesi.
Appena uscì dalla stanza, quella grande e brava moglie che lo assisteva nelle sue peripezie, aveva già preparato la colazione.
Partimmo subito: io, lui, il suo setter inglese ed il suo girfalco.
Il suo setter prese le tracce e tastava la seguita con il suo naso perfetto senza assolutamente interrompere la cacciata.
Fu una ricerca veramente assurda ed intensiva. Niente fu facile. Il suo cane sembrava trasformarsi in una macchina da guerra. imperterrito, deciso seguiva le tracce con i suoi movimenti aggraziati dalla sua natura. Non sentiva ostacoli e ci invitava a seguirlo perché lui ci avrebbe fatto trovare il fagiano.
Ho veramente assistito ad una cacciata primordiale, di altri tempi.
Finalmente il cane ci avvisava che eravamo vicini alla preda. Io tenevo in mano il suo girfalco. Per me era come tenere un grande trono.
Il falco prese a volare e saliva ma non come avrebbe dovuto . Alessandro si irritava maledettamente per questo ed il momento si faceva ancora più intenso.
Quel volo mediocre avrebbe potuto rovinare tutto ma un grande maestro sa adeguarsi sempre alle circostanze.
Infatti lui capì che il fagiano sarebbe uscito da destra e lui chiese le attenzioni al falco di seguirlo da sinistra cosicché il lento vento in qualche modo lo avrebbe agevolato.
Arrivo il momento!
Dopo due ore di quella intensità di emozioni, finalmente abbiamo intravisto il fagiano per la prima volta che scappo via dai canneti come una fucilata, e allontanarsi da dove eravamo noi .
Il mio fagiano, il mio fagiano! Diceva il grande Maestro.
Ormai era braccato da una organizzazione di sinergia ed arte di celebre grandezza professionale.
Lui correva come un ragazzino tra i canneti ed io lo seguivo attentamente.
Il momento era molto acceso, fibrillante.
Il falco finalmente trovò le sue ascensionali e non ci siamo assolutamente accorti che stava a circa 300 metri di altezza. Nel momento in cui avevamo bisogno del falco in testa lui era lì pronto ad attendere.
Tutto andava alla perfezione.
L’apocalisse!!!
Il cane spinse il fagiano ad uscire e dal cielo scese un macigno ferroso che colpì il fagiano mortalmente .
Ho assistito ad una esperienza da brivido.
Alessandro mi aveva da subito regalato quel fagiano da portare a casa ma si trattava evidentemente di un regalo effimero rispetto al regalo di aver assistito alla grandezza di quella sublime esperienza venatoria.
Alessandro, sei stato un grande falconiere ma io ti voglio ricordare come una gran bella persona!
Fino a poco tempo fa sapevo che la falconeria italiana , nel suo silenzio, fosse tenuta in piedi da quell’emblematica figura di colonna portante che tu sei stato.
“Oggi una colonna portante della falconeria italiana se n’è andata e vola tra i cieli delle pianure friulane ad ali spiegate per raccontare ai falchi della natura le sue storie di caccia, i suoi segreti venatori come compagni da condividere per l’eternità.”
Alessandro! Il regalo più grande che mi hai concesso è sicuramente quello di averti potuto conoscere personalmente.
ALESSANDRO, GRAZIE INFINITAMENTE.
Con immensa riconoscenza
Antonio Centamore
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Quando negli anni le sue capacità si estendevano da renderlo un perfetto professionista, sentì il bisogno di aprire una partita IVA sotto il nome di “Scuola Internazionale di Falconeria” e questa fu l’apertura della prima partita IVA d’Italia che riguardava la Falconeria professionale.
La sua apertura fu travagliata da prese di atto tra comuni, prefettura, ufficio IVA per non esserci precedenti in merito.
La sua nuova esistenza ha potuto aprire le porte ai postumi che hanno voluto intraprendere la falconeria come professione.
La Scuola Internazionale di Falconeria divenne una realtà imponente ed i suoi corsi di formazione vennero richiesti in tutt’Italia.
Furono centinaia i corsisti ed i falconieri in Italia si moltiplicarono in maniera esponenziale.
Durante questi anni il ragazzo ormai professionista falconiere aveva capacità di intuizione naturalistiche altamente sviluppate e si accorse che dove volava i rapaci tutti i giorni, gli uccelli rimanevano terrorizzati ed a stento si facevano lì più presenti.
Questa risposta naturale degli uccelli in generale di fuggire alla presenza dei rapaci in volo poteva significare l’attuazione di un’operazione di allontanamento degli uccelli nocivi dove questi creavano danni alle aziende ed alle città da loro invase.
Così in Italia nacque il primo servizio di Bird Control in Italia presso l’Elettrolux a Porcia di Pordenone che si contraddistingueva con quello che già da tempo esisteva presso l’aeroporto di Ronchi dei Legionari condotto dal grande Maestro di Falconeria Aldo Miconi in quanto compiuto in ambito aeroportuale e non industriale.
Quel ragazzo ormai diventato un Maestro Falconiere Professionista ero io Antonio Centamore.
«Essere un Maestro Falconiere Professionista – afferma Centamore – significa aver raggiunto conoscenze nella falconeria spinte al massimo ma è anche vero che se tutto questo rimanesse fine a sé stesso, le conoscenze acquisite in una vita sarebbero spente come quelle di un libro mai aperto.
Allora non c’è soddisfazione più grande di condividere il proprio lavoro che viene svolto con i rapaci assieme ad un pubblico che cerca le stesse emozioni dell’addestratore.
E fu così che negli anni 2000 volli fortemente fare nascere il primo Centro Internazionale di Spettacoli con Aquile e Falchi in volo in Sicilia a Castelmola (Me).
Furono per me dieci anni di grandissimo successo e di grandissima gloria mediatica.
La mia fama si spinse a livelli internazionali poiché i miei spettacoli erano tra i più ambiti al mondo.
Raggiunsi capacità di volo di rapaci tali da fare emozionare a chi aveva girato il mondo ed aveva assistito a innumerevoli altri show di falconeria.
In questi anni sul castello di Castelmola ho compiuto un guinness world con 6 falchi sacri contemporaneamente fatti salire in volo fino a 400 metri di altezza come anche è stato descritto da testate giornalistiche
Il CISAF fu patrocinato gratuitamente dalla Regione siciliana
Pure la DOUMONT fu interessata a pubblicizzarmi per molti anni.
Di me scrissero Gentleman e numerose riviste nazionali ed internazionali.
Ma come tutte le cose belle, dietro portano con se un retroscena amaro poiché ebbi sin dai primi anni una lotta infinita con l’amministrazione di Castelmola (Me) che mi pregiudicava insistentemente con mozioni legali ed altro in quanto essendo una attività emergente del paese mi voleva imporre che io fossi a loro umile e utile servizio; ma non sono mai sceso a compromessi ne con loro e non lo farò mai per il resto dei miei anni.
Dopo dieci anni sofferti con questa amministrazione ho deciso fermamente di abbandonare quando fui denunziato dal sindaco Dott.ssa Antonietta Cundari perché, dopo settimane di pioggia torrenziale, dalle mie voliere usciva uno scolo di acqua di circa 70 cm.
Io avevo reso un paese altamente illustre nel Mondo con i miei spettacoli e l’ amministrazione di Castelmola invece lavorava tutti i giorni per distruggermi con la complicità di una grande parte degli stessi abitanti del paese.
In realtà si trattava di un paese che aveva vissuto sempre di una sua originalità legata ai falli e non riusciva ad accettare che in pochi anni una cittadina si presentasse al mondo con una nuova immagine legata non più ai falli ma agli uccelli in volo.
Nel 2007 su richiesta compiuta dalla Soprintendenza e girata al Prefetto di Messina, fui senza indugio riconosciuto Patrimonio Immateriale dell’Umanità ed inserito nel REI ( Registro delle eredità Immateriali nella voce dei Saperi) riconosciuto dall’UNESCO.
Nel 2007 fui il fondatore dell’Associazione Nazionale Falconieri Professionisti d’Italia e Presidente./
Nel 2010 il 31 dicembre su RAI tre viene messo in onda un documentario di grande spessore mediatico e di grande successo riguardante la mia vita da falconiere dal titolo:
Antonio il maestro Falconiere
Sono stato nominato come delegato nazionale del Movimento Scelta Etica per quanto concerne la falconeria e
Nel 2010 ho costruito un allevamento di rapaci che curo tutti i giorni con grande passione.
Ogni anno investo molto sulla qualità dei rapaci da produrre ed in particolare il mio allevamento è destinato ad ingrandirsi esponenzialmente per offrire al mondo della falconeria, varietà e qualità di rapaci sempre migliori.
Oggi vivo amorosamente a Licodia Eubea(Ct) con la mia famiglia composta da mia moglie che ringrazio profondamente per avermi sempre assistito nelle mie peripezie e dalle due mie amate figlie;
Ancora oggi continuo la mia vita da falconiere professionista ed amatoriale e c’è una cosa di cui vado fiero e che esprimo con grande orgoglio:
di appartenere al mondo dei rapaci per il resto della mia vita.
Maestro Falconiere Professionista
Patrimonio Immateriale dell’Umanità
R.E.I -UNESCO
Antonio Centamore

وهو ينتمي إلى رتبة السنتاموريات،
إلى عائلة السنتاموريد،
أنواع الصقر